L’educazione del gesto grafico è un processo che mira a correggere o migliorare abitudini errate o inefficaci nel gesto grafico, non è necessario essere in presenza di una diagnosi di Disgrafia per procedere alla rieducazione.
Questo processo può essere necessario in vari contesti: per persone che sviluppano cattive abitudini grafiche, per chi affronta difficoltà motorie o neurologiche o per chi ha bisogno di affinare tecniche già acquisite. Può includere una serie di esercizi mirati a ristabilire una corretta funzionalità motoria, visiva e cognitiva legata alla produzione grafica.
L’intervento è necessario quando la produzione scritta non è comprensibile con conseguenti ripercussioni sulla rendita scolastica e sul lavoro oppure quando l’atto dello scrivere crea dolore fisico (derivante da postura e/o impugnatura non corretta).
O ancora in caso di difficoltà motorie o neurologiche (tremori, debolezza muscolare, disturbi neurologici o posturali) conseguenti a traumi o patologie.
Il processo, personalizzato a seconda delle esigenze, prevede diversi approcci al problema che vanno dalla correzione della impugnatura all’esercizio della coordinazione occhio-mano; esercizi di rilassamento e stretching ma anche esercizi di decomposizione del gesto grafico in elementi più semplici per facilitarne l’apprendimento e/o il recupero.
Il lavoro cardine attorno al quale ruota l’educazione del gesto grafico è la grafia: nei casi di disgrafia o difficoltà motorie, è utile l’uso di specifici programmi o esercizi che si concentrano sulla grafia come ripetizioni di lettere o parole o esercizi di tracciamento, per allenare la mano a muoversi con maggiore fluidità.
L’esperto che si occupa di educazione del gesto grafico deve aver conseguito un diploma in materia, spesso sono degli specialisti in campo più ampio, che hanno deciso di specializzarsi nella rieducazione, possono essere grafologi, logopedisti, ma anche insegnanti e psicologi.
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